Sono una fotografa professionista non convenzionale, poetica e creativa. Non amo le pose forzate e prediligo un approccio spontaneo e autentico. Mi trovo a Torino, ma posso raggiungerti ovunque ci sia bisogno di catturare momenti speciali.
Mi definisco una “racconta storie”, come quei libri di favole che ci accompagnavano da bambini. Amo il reportage: sono una fotoreporter che sa essere invisibile quando necessario, pronta a immortalare emozioni e dettagli che rendono unici i tuoi ricordi.
Che si tratti del tuo matrimonio, di un servizio fotografico di famiglia, di uno shooting di danza o di un ritratto personale, il mio obiettivo è creare immagini che parlino di te e delle tue emozioni.
Adoro cogliere l’essenza di ogni momento attraverso scatti spontanei, restando un po’ in disparte per catturare la genuinità di sentimenti e situazioni. Evito di interagire troppo con i miei soggetti: voglio raccontare la realtà, non costruirla.
Non so fare altro, non so farlo diversamente e, forse, non so nemmeno spiegarlo come vorrei. Ma ciò che so è che “congelare” i ricordi, i miei e quelli degli altri, è ciò che mi rende davvero felice.
Se cerchi un fotografo a Torino che sappia raccontare la tua storia con sensibilità e autenticità, sono qui per aiutarti. Fotografare è ciò che amo fare di più.
Perchè “Le Braghe Corte” per la mia attività di fotografia di matrimonio e di famiglia?
Perché è un abbigliamento comodo, semplice che mi permette di muovermi e farmi sentire “in libertà”: quando fotografo io voglio poter essere libera , essere me stessa, senza costruzioni, proprio come un paio di pantaloni corti e le scarpe da ginnastica: free.
E poi perchè in fondo io sono così: mi piace che le persone, durante il servizio fotografico, si sentano a proprio agio con me e possano scherzare, sorridere, sentirsi sereni anche in mia presenza, e avere un atteggiamento rilassato, mentre scattiamo le foto, come in compagnia di uno di famiglia.
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“Il diaframma scatta, il flash abbaglia, e cosi’ fermano il tempo, anche se solo per un istante; e se queste immagini potranno mai avere un significato per le generazioni future, sara’ questo: Io c’ ero, sono esistito, sono stato giovane, sono stato felice e qualcuno a questo mondo mi ha voluto abbastanza bene da farmi una fotografia.”
(One hour photo)